Se oggi stesso arrivasse sulla terra un alieno proveniente da un’altra galassia e per sfortuna atterrasse all’ora di punta in una delle nostre città, di sicuro risalirebbe a bordo del suo disco volante e se la darebbe a gambe in un secondo, credendo – a ragione – di essere finito su un pianeta di pazzi insensati. Per non dire di peggio.
Non c’è da offendersi; del resto come definireste voi una massa di persone che si muovono a velocità irrisoria dentro ingombranti scatole di latta che avvelenano l’aria che loro stessi respirano?
Personalmente amo l’idea di spostarmi con l’e-bike in città proprio perché mi seccherebbe da morire omologarmi con chi ogni giorno ce la mette tutta per rendersi – e rendere agli altri – la vita grama.
Potete mandarmi a quel paese, se volete, ma mi tocca ricordarvi che ogni volta che salite in macchina per andare al lavoro o per accompagnare i figli a scuola contribuite al peggioramento della qualità di vita di tutti.
Il cerchio si può spezzare, perché il concetto di non poter rinunciare all’auto in città sta solo nella nostra mente.
Qualcosa per fortuna sta forse già cambiando, infatti alcune ricerche evidenziano che l’orientamento degli italiani verso uno stile di vita più ecosostenibile, la cosiddetta “green attitude”, è in crescita. Più della metà della popolazione si sente responsabile in prima persona della salvaguardia dell’ambiente in cui vive. Cosa fare in concreto è assolutamente chiaro: privilegiare mezzi non inquinanti alternativi all’auto negli spostamenti urbani a corto raggio. In questo scenario la bicicletta elettrica a pedalata assistita si sta ritagliando un ruolo di primo piano, con una crescita significativa del settore. Un mezzo sostenibile, pratico e rapido; un’idea di trasporto più giovane e moderna che trasforma la mobilità in una scelta culturale e di salute.