Sono certo che uccidereste per avere l’auto aziendale. Così ve la potreste tirare con colleghi, amici e parenti. Però mi spiace, cari manager e lavoratori vari, ma mi tocca segnalarvi che questa immagine è vecchiotta, ammuffita e anacronistica.
Non so se ve ne siete accorti, ma il tempo delle spacconate in questo senso è finito da un pezzo. Le nostre città oggi stanno collassando e il vero status symbol non è più il “macchinone” sotto il sedere, ma far vedere quanto siamo smart e quanto ci sta a cuore il benessere collettivo, oltre che il nostro.
Da imprenditore, vi dico una cosa: un’azienda moderna proiettata nel futuro e attenta alla propria immagine, deve offrire ai suoi collaboratori anche un cambio di prospettive culturali, in cui la mobilità sostenibile occupa uno spazio di primo piano.
Creare una vera e propria flotta aziendale a due ruote, disponibile per l’uso quotidiano dei collaboratori nel percorso casa-lavoro e viceversa, significherebbe innescare un processo virtuoso in grado di cambiare la visione dei lavoratori riguardo agli spostamenti di ogni giorno, sottraendo quote di mobilità all’auto.
Se da un lato andare al lavoro con la bicicletta a pedalata assistita è economico, salutare ed ecologico e garantisce risvolti positivi sulla qualità di vita e di lavoro, dall’altro assicura all’azienda il miglioramento della propria brand reputation.
La diffusione della e-bike consolida un’immagine green dell’azienda, e si accompagna anche allo sviluppo del welfare interno.